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Killer Frequency – Recensione

“Killer Frequency” pone il giocatore nel ruolo di Forrest Nash, conduttore di una trasmissione radiofonica notturna, che viene coinvolto nel salvataggio degli abitanti di una tranquilla città da un serial killer mascherato in libertà. Non è certo l’unico gioco incentrato su un assassino, e persino “The Quarry” presenta costumi degli anni ’80 per i suoi personaggi, ma ciò che distingue “Killer Frequency” è la restrizione del giocatore a rimanere sempre nello studio radiofonico. Quanto può fare da lontano per aiutare e riuscirà a risolvere il mistero dell’identità del killer?

La limitazione autoimposta del ruolo del giocatore come conduttore radiofonico è un fantastico espediente per un gioco. In “Killer Frequency”, il giocatore riceve chiamate al 911 che sono deviate allo studio e deve aiutare le persone che vengono inseguite dal killer e cercare di scoprire le ragioni più ampie dietro gli omicidi. Il gioco si ispira a “Pontypool”, ispirato a Orson Welles, creando tensione senza mostrare direttamente le cose al giocatore.

Dal punto di vista del gameplay, ciò significa trovare materiali attorno alla stazione che possono aiutare le potenziali vittime ad avere un vantaggio. Potrebbe essere guidare qualcuno attraverso un labirinto di mais lontano dal killer, dare indicazioni su come mettere in moto una macchina o persino dare istruzioni per far venire qualcuno dall’esterno ad aiutare. È un modo divertente e creativo di gestire questo tipo di storia, anche se a volte il fascino di questa struttura può diminuire leggermente.

Ciò che significa è che “Killer Frequency” finisce per sembrare un gioco di puzzle ad alto rischio. Si tratta di utilizzare logica e memoria per dare alle potenziali vittime del killer una possibilità di scappare. Ci sono occasionali risposte con il limite di tempo in cui il giocatore dovrà pensare in fretta, ma nel complesso si tratta di mettere insieme i pezzi per assicurarsi che ogni persona esca viva.

Un altro punto di successo di “Killer Frequency” è la sua storia. È un gioco che comprende i cliché dell’horror da slasher, dall’ambientazione di una piccola città ai personaggi che fanno un cenno d’occhio ai classici film del genere. Vale la pena notare che “Killer Frequency” è anche un gioco piuttosto divertente, un horror comico che riesce davvero a emergere attraverso alcune conversazioni e attraverso gli spot che il giocatore talvolta deve trasmettere in onda.

Al centro di tutto c’è il mistero principale della trama, che è un intreccio ben costruito ma ben conosciuto. È un interessante “chi l’ha fatto”, con il nuovo assassino che si svolge parallelamente a un ex assassino che perseguitava il quartiere decenni prima. Lungo il percorso, i fili cominciano a intrecciarsi, dipingendo qualcosa che fa eco a film come “Venerdì 13” e “So cosa hai fatto”.

Il giocatore non è da solo, perché la produttrice Peggy è sempre presente per discutere le cose con Forrest. Questa relazione è il vero nucleo emotivo di “Killer Frequency” e in generale il dialogo spensierato e la condivisione di idee ricordano un po’ la dinamica di “Firewatch-lite”. Non è del tutto perfetto, alcune transizioni tra i momenti di dialogo possono sembrare un po’ brusche, ma nel complesso è autentico.

Dove “Killer Frequency” inciampa un po’ è nell’applicazione di alcune delle sue meccaniche di gioco. A volte i movimenti e i cambi di visuale possono sembrare goffi, soprattutto quando si cerca di selezionare piccoli pulsanti su alcune attrezzature. Tuttavia, potrebbe dipendere anche dalla versione per Switch del gioco, poiché non è certo unico che i giochi possano sembrare un po’ scomodi utilizzando i controller JoyCon della console Nintendo.

Questo si riflette anche nell’occasionale difetto grafico che affligge “Killer Frequency”. A volte il giocatore potrebbe notare strani artefatti qua e là, che possono distrarre dal momento. Nel frattempo, alcuni oggetti all’interno del gioco appaiono un po’ semplici, anche se in generale l’approccio estetico in stile cel-shaded riesce a coprire bene questo aspetto.

Tutto sommato, questi sono piccoli problemi che fanno poco per diminuire la qualità dell’esperienza. Un po’ di controllo scomodo o glitch visivi occasionali non impediscono a “Killer Frequency” di essere divertente, poiché il gioco si basa raramente sulla necessità di reagire rapidamente e si affida alla sua scrittura piuttosto che a una fedeltà grafica di alto livello. Tuttavia, potrebbe essere frustrante per coloro che desiderano qualcosa di molto fluido.


Infine, “Killer Frequency” si distingue anche per la sua colonna sonora coinvolgente e ben realizzata. La musica e gli effetti sonori sono perfettamente integrati nel gioco, contribuendo a creare un’atmosfera di suspense e tensione durante le chiamate di emergenza e gli eventi cruciali della trama. L’audio svolge un ruolo importante nel coinvolgere il giocatore nell’esperienza e nel mantenere vivo l’interesse lungo tutto il gioco.

In conclusione, “Killer Frequency” è un’avventura originale e avvincente che mette il giocatore nella pelle di un conduttore radiofonico impegnato a salvare le persone da un pericoloso assassino mascherato. Con il suo approccio unico, la trama avvincente, le meccaniche di gioco basate sulla logica e la presenza di personaggi interessanti, il gioco offre un’esperienza coinvolgente e appagante.

Nonostante alcune piccole problematiche tecniche e di controllo, il fascino del gioco e la sua capacità di creare suspense e divertimento superano di gran lunga queste imperfezioni. “Killer Frequency” è una scelta eccellente per gli amanti del genere slasher e per coloro che cercano un’esperienza avvincente e ben scritta nel mondo dei videogiochi.

Voto finale: 8/10

FONTE: TWITCH

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