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The Lord of the Rings Gollum – Recensione

Gollum segue la storia del personaggio omonimo nel periodo tra Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, principalmente durante la sua schiavitù e il suo sfruttamento a Mordor, e la successiva fuga alla ricerca del suo prezioso anello. Con i suoi colori opachi, l’attenzione per personaggi crudeli e poco affascinanti e un gameplay incentrato principalmente sulle missioni, il gioco sembra in contrasto con molti dei principi fondamentali e dei temi dell’opera di Tolkien. Anche senza considerare il suo legame con quel rinomato legendarium, la narrazione è mal ritmata, vaga e spesso incoerente. L’iniziale promettente esplorazione della dicotomia tra i personaggi di Gollum e Smeagol non viene mai sfruttata in modo significativo.

Il gameplay si divide principalmente tra sequenze di attraversamento lineare in stile vecchia scuola e sezioni goffe e poco interessanti di furtività. Nella navigazione dei livelli, i salti sono imprecisi, le strutture dei livelli sono poco chiare nel comunicare dove è possibile andare, e la telecamera è difficile da manovrare, talvolta persino difettosa, capovolgendo completamente l’immagine mentre si arrampica o rifiutandosi di ruotare per mostrare il prossimo salto necessario. Sono morto ripetutamente e frequentemente in salti che avrebbero dovuto essere facili, o ho indovinato erroneamente dove poter raggiungere la prossima piattaforma. L’unico aspetto positivo sono i frequenti checkpoint che attenuano la frustrazione delle continue ripetizioni.

Nonostante la sua terribile qualità, ho desiderato quelle sequenze di platform ogni volta che il gioco passava a una delle sue numerose sequenze di furtività. A differenza dei moderni giochi di furtività, Gollum non offre trucchi o strumenti interessanti per rendere queste sezioni coinvolgenti. Invece, il protagonista può soltanto muoversi tra le ombre, sfuggendo a guardie incredibilmente stupide, lungo percorsi su cui è difficile capire se si verrà scoperti. Non emerge alcun senso di padronanza o controllo dell’ambiente. E ancora una volta, i respawn sono continui. Ogni volta che il gioco mi chiedeva se volevo ricaricare dall’ultimo checkpoint, era un’impresa di volontà continuare.

Il gioco è afflitto da numerosi problemi tecnici e da una cattiva implementazione. Spesso il mixaggio audio rende difficile sentire le voci dei personaggi. I volti dei personaggi (ad eccezione di Gollum) sono male animati o del tutto scadenti. Le figure sullo schermo si muovono in perfetta sincronia tra loro, come si vedeva nei primi giochi della PS2. Le texture sono sfocate e prive di dettagli. Più di una volta, il gioco richiedeva un obiettivo che non funzionava o non appariva, e non veniva ripristinato al riprendere dal checkpoint; l’unico modo per risolvere il problema era ricominciare tutto il livello da capo.

Ho costantemente lottato contro i controlli, la telecamera e gli obiettivi proposti. E nulla nella trama o nei personaggi di Il Signore degli Anelli: Gollum offre una ragione sufficiente per superare la frustrazione. Come fan di lunga data delle opere di Tolkien, è possibile che abbia apprezzato ancora meno il gioco per il modo in cui sembra abusare del materiale originale. È difficile trovare un giudizio più negativo che affermare che questo gioco su Gollum non è adatto ai fan de Il Signore degli Anelli, ma purtroppo è proprio così.

FONTE: SYSTEM OF A GAMER

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