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Moving Out 2 – Recensione

Dopo il sorprendente e ben accolto successo di Moving Out, era solo questione di tempo prima che un sequel vedesse la luce, ed eccolo finalmente: Moving Out 2. Questo nuovo capitolo riporta in auge il caos e la frenesia dei traslocatori più impavidi, pronti a smontare e distruggere ogni cosa, da soli o in compagnia.

Il mestiere del traslocatore è notoriamente impegnativo. Si lavora duramente, spesso con orari sconvenienti, si rischia di ferirsi gravemente, e i clienti possono essere parecchio esigenti. A meno che, naturalmente, non facciate parte della F.A.R.T. (Furniture Arrangement & Relocation Technician). Questi esperti del trasloco, noti anche come P.E.T.O. (Periti Esperti in Trasloco e Organizzazione), faranno il possibile per trasportare i vostri mobili e oggetti da una casa all’altra, indipendentemente dalle condizioni e nel minor tempo possibile.

Benvenuti in Moving Out 2, il sequel di quel folle e divertente titolo uscito circa tre anni fa. Grazie al passaparola e alla crescente popolarità, è diventato una delle piacevoli sorprese del 2020. Ma sappiamo quanto sia difficile confermarsi dopo un inizio così brillante. Spesso i team di sviluppo cercano di sfruttare i punti di forza del gioco originale, ampliandone gli orizzonti e ascoltando le richieste dei fan. SMG e Devm hanno fatto proprio questo, scommettendo su un design ancor più complesso che aumenta notevolmente la sfida rispetto al primo capitolo. Ovviamente, hanno anche introdotto la feature più richiesta: la possibilità di giocare in multiplayer, non solo in locale ma anche online. Ma andiamo per gradi, preparatevi, indossate le vostre cinture e mettetevi al volante dei camion.

Cosa distingue i traslocatori della F.A.R.T. dagli altri concorrenti? La risposta è semplice: la velocità. Poco importa se si verificano piccoli incidenti o effetti collaterali lungo il percorso, l’importante è completare il lavoro nel minor tempo possibile. In ogni livello, avrete due obiettivi temporali da raggiungere: uno per superare lo stage e uno, ovviamente più ambizioso, per ottenere una medaglia. Riuscire a fare tutto alla perfezione fin dall’inizio è possibile nei livelli iniziali, dove le case da svuotare sono più semplici e gli ostacoli limitati. Tuttavia, man mano che si avanza nel gioco, l’interdimensionalità fa la sua comparsa, introducendo passaggi segreti e situazioni tipiche di un episodio di Rick and Morty. Sì, perché la Smooth Moves, dopo il successo iniziale, ha ampliato il suo raggio d’azione, spostandosi su altri pianeti e dimensioni.

Questa scelta ha permesso agli sviluppatori di esplorare nuove e inaspettate direzioni nel game design. Alcuni livelli risultano più complessi e meno immediati rispetto al primo capitolo, ma nel complesso la sfida è ben bilanciata. Tuttavia, se siete completisti, avrete molto da fare in Moving Out 2, poiché ogni livello offre almeno un paio di obiettivi bonus con indizi vaghi. Con la pratica, imparerete che la strada più breve non è sempre la più diretta: potrete saltare, sollevare e lanciare gli oggetti in base alle loro dimensioni, forma e peso, e avrete la possibilità di riprovare le sfide quante volte volete. A volte sembrerà che il caos regni sovrano e che sia impossibile migliorare il vostro tempo, ma poi scoprirete un dettaglio trascurato che vi farà fare un balzo in avanti.

Oltre alle migliorate meccaniche di gioco, all’espansione dei livelli e della difficoltà, e all’introduzione di nuovi personaggi, ciò che distingue Moving Out 2 dal suo predecessore è l’aggiunta del gioco online. La mancanza di questa feature era stata una delle poche critiche al primo capitolo, ma ora i team di sviluppo hanno ascoltato i feedback dei giocatori e hanno reso possibile il multiplayer online. Abbiamo avuto la possibilità di provarlo solo brevemente, ma con un gruppo di amici sullo stesso divano, le partite sono state fluide e incredibilmente divertenti. Moving Out 2 ha tutte

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